"Il sogno di Keribe": il viaggio onirico di Ilaria De Togni

Chi dice che bisogna fossilizzarsi sempre nella propria confort zone e non uscirne mai?
Sono da sempre dell'opinione che il modo migliore per aprirsi al mondo e crescere spiritualmente sia quello di non avere paura di sperimentare, tentare nuove strade, buttarsi in nuove avventure! E dal momento che nell'ultimo periodo posso viaggiare soltanto con la fantasia, mi sono detta: perché non uscire dalla grigia routine con un bel fantasy tutto italiano? L'occasione è arrivata grazie alla Gargoyle Books, che, dopo un periodo di stop, ha ripreso le sue pubblicazioni lo scorso 3 novembre con il fantasy "Il sogno di Keribe" di Ilaria De Togni, che ho avuto l'opportunità di leggere in anteprima!
È stato un viaggio affascinante in una mitica terra popolata dai Ridestati e mi sono sentita attirare dentro le sue pagine, con i personaggi che prendevano vita nella mia mente, completamente risucchiata da questo universo!
Insomma, un'esperienza che vi consiglio!

Ilaria De Togni, padovana, è al suo esordio come autrice e sceglie di dar vita ai suoi sogni ricorrenti (come asserisce in questa breve intervista al "Mattino di Padova" ) mettendo nero su bianco le suggestione di una terra, quella di Keribe appunto, mitica, palpitante di vita, essa stessa un personaggio.

Keribe è una terra estrema, rinchiusa tra quattro confini inviolabili: l'Orlog, il terribile mare non navigabile, la Gherna, il deserto popolato da mostri terribili, i glaciali Monti Nirdi e l'Hundla, la terra delle ombre dove vengono portati i defunti. Keribe è perfino un ventre materno dal quale nascono i Ridestati, mitiche figure generate dai confini stessi e con grandi poteri.
I Ridestati non si ammalano mai, non invecchiano, vivono per centinaia di anni e il loro sangue ha il potere di guarire e riportare in vita. Ma questi esseri così potenti sono stati messi al bando dagli uomini che vivono a Keribe dopo una guerra sanguinosa e i pochi che sopravvivono si nascondo e celano la loro vera identità.
Da centinaia di anni Keribe non genera più Ridestati, quasi avesse stretto un patto con gli uomini. Ma un giorno la terra sputa fuori quattro nuovi Ridestati ai suoi quattro confini. Ed è l'inizio di una nuova era in cui nuove lotte attenderanno gli abitanti di Keribe per la supremazia tra uomini e Ridestati.
È in questo sfaccettato universo che nasce Erinke, la protagonista, Ridestata nata nell'Orlog e destinata ad un lungo viaggio e a numerose avventure per capire quale sia il suo posto a Keribe.

Questo è il presupposto dal quale prende avvio "Il sogno di Keribe".
Un'opera che si inserisce nel filone del classico fantasy di stampo tolkeniano (ricordate? Avevo già parlato di fantasy riferendomi al New Weird di "Annientamento" di Jeff Vandermeer qui ).
Gli elementi portanti sono: una mitica terra avvolta dal mistero, dark e crudele con i suoi abitanti, esseri umani e sovrannaturali, dei, semidei, lunghi e perigliosi viaggi, grandi avventure, grandi amori, grandi ideali, lotte e battaglie per il potere.
Keribe è una terra immensa tanto che, per riuscire ad orientarsi all'interno dei suoi confini il libro fornisce anche una bellissima cartina che permette di seguire il percorso dei personaggi.
Nonostante sia alla sua prima prova letteraria poi, Ilaria de Togni fa uso di una prosa capace di catapultare il lettore nella terra di cui racconta. Ho così passato diversi pomeriggi immersa nelle vicende di Keribe senza riuscire ad uscirne, com se fossi realmente parte di essa e delle sue avventure.
Certo, il libro non è perfetto e soprattutto nella seconda metà perde un po' il fuoco, soprattutto quando l'autrice sceglie di inserire nuovi personaggi a narrazione molto avanzata perdendo di vista quelli principali. Personalmente avrei preferito continuare a seguire le vicende di Erinke e del suo amore Ruben invece di vederli divisi e dovere leggere di personaggi secondari talvolta quasi superflui.
Le vicende che chiudono il romanzo nelle ultime 50-60 pagine sono forse un po' frettolose, come se Ilaria avesse messo troppa carne al fuoco e avesse dovuto "tirar via" per riuscire a concludere la vicenda.
Nonostante questo è stato affascinante vivere a Keribe negli ultimi giorni e mi auguro ci sarà in futuro l'occasione per farvi ritorno perché è un universo talmente vasto, dalle immense possibilità narrative che sarebbe un peccato non continuare ad esplorarlo!

Il progetto di Keribe è inoltre molto vasto e sfaccettato; vi consiglio di fare un'occhiata al sito ufficiale del libro http://www.ilsognodikeribe.it dove troverete un bellissimo book trailer, potrete dare un'occhiata più da vicino alla cartina e ascoltare perfino le musiche ispirare ai confini di questa terra! Insomma...un progetto molto vasto che va oltre la lettura del romanzo e che coinvolge arti musicali e figurative!
Brava Ilaria!

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